Medicina maledetta ed assassina
n’Dréa, 1992 libro Pdf
Una critica vissuta e radicale della medicina. Il diario della ‘malattia’ e della sperimentazione medica di una compagna francese.
Andréa Doria sceglie la libertà, sottraendosi alle ‘cure’, non contro la vita, ma per essa.
Premessa:
N’Dréa, riduzione di Andréa Doria, che a sua volta potrebbe essere un nome di battaglia, era attiva nel gruppo clandestino francese che si autodefinì Os Cangaceiros, come i Cangaceiros brasiliani, uno dei fenomeni di banditismo sociale più importanti della storia recente del Brasile.
Nel rifiuto dello sfruttamento anche a livello individuale, il gruppo degli Os Cangaceiros in Francia attuava la pratica collettiva dell’esproprio, del furto e della rapina, senza rivendicarne una ‘trama politica’, ma considerando l’esproprio appropriativo e il riappropriamento individuale e collettivo, una pratica già politica, sociale e sovversiva in sè.
La loro attività va dal 1984 ai primi anni ’90. Significative e numerose sono le azioni pubbliche a sostegno delle rivolte nelle prigioni e contro la repressione e, quelle ‘private’, per così dire, in sostegno ad evasioni o latitanze o comunque in forme di concreta solidarietà con i reclusi. Accanto a ciò, pubblicavano testi, sostanzialmente clandestini. Vedi -> Un crimine chiamato libertà
Banditi sociali, alcuni dei quali pregiudicati per reati di tipo comune, tutti a perenne rischio di venire ospitati nelle patrie galere.
“I nostri strumenti d’azione sono quelli che utilizza qualsiasi proletario: sabotaggio e vandalismo. Non facciamo azioni simboliche; creiamo disordine, come sanno fare correntemente gli operai in lotta, che bloccano strade e ferrovie, sabotano materiali, ripetitori della televisione, ecc..”
Os cangaceiros sfugge le classificazioni rigide, numericamente piuttosto ridotto, ma forte di una solida identificazione reciproca, il gruppo era caratterizzato da un’importante amicalità tra i partecipanti.
La loro pratica sovversiva ha il merito di non essersi limitata ad esprimere solo una critica teorica dell’esistente ma di aver alimentato e propagato anche una critica pratica conseguente.
E’ in questa cornice che si inserisce il discorso di Andréa sull’esproprio attuato dalla medicina al corpo e all’esperienza della vita.
Sul testo:
La scrittura di Andréa si impone come strumento di riappropriazione dell’esprienza personale.
Privato e politico si compenetrano per individuare le diverse forme di oppressione ed espropriazione che scienza e medicina, subordinate al Capitale, attuano su vite e corpi.
Annichilita dall’alienazione della medicalizzazione del corpo ad Andréa non rimane altro che rimettere al centro del discorso politico, come sempre, la libertà, la scoperta di sé, oltre le gabbie istituzionali e i ruoli sociali imposti e previsti.
Una presa di parola sul proprio corpo e sulla propria vita, sulla possibilità di un “discorso” del corpo e dell’esperienza fuori dal linguaggio e dallo sguardo scientifico e statale, ‘burocrazia del male’, che oggettiva ed espropria.